Il principio del peeling è quello di eliminare per esfoliazione uno o più stati di cellule della pelle per permettere la rigenerazione di nuove cellule.
QUALI INESTETISMI SI POSSONO CORREGGERE ATTRAVERSO I PEELING CHIMICI
I peeling chimici sono utilizzati in medicina estetica per diversi inestetismi, quali:
• Pelle spenta e disidratata: purificare e ossigenare la pelle, lasciandola idratata, uniformando il tono e migliorandone la luminosità;
• Pori dilatati: restringere i pori dilatati, ottimizzando la texture della pelle;
• Ringiovanimento della pelle: aumentare lo spessore dell’epidermide, diminuire le rughe e conferire maggiore compattezza.
• Macchie cutanee: schiarire o attenuare delle zone di iperpigmentazione;
• Acne: ridurre le manifestazioni acneiche e migliorare l’aspetto delle cicatrici.
A seconda dell’agente chimico utilizzato e della diversa concentrazione dello stesso in soluzione, il peeling può essere più o meno profondo.
I DIVERSI LIVELLI DI PEELING CHIMICI
I peeling molto superficiali sono diretti sullo strato più esterno di cellule dello strato corneo dell’epidermide.
Indicati per ridare luminosità alla pelle, portano ad una desquamazione che inizia dopo circa 2-3 giorni dall’applicazione e dura in genere una settimana. La desquamazione è leggera, paragonabile a quella che si verifica quando si inizia a perdere l’abbronzatura.
I peeling superficiali sono diretti verso le cellule dello strato corneo dell’epidermide fino alla membrana basale. La rimozione delle cellule dell’epidermide a questo livello causa una desquamazione leggera della pelle e stimola il derma a produrre nuove cellule epiteliali.
Sono indicati per il trattamento di acne e cicatrici da acne, iperpigmentazioni come lentiggini solari e macchie della pelle, attenuazione delle rughe superficiali di guance e contorno occhi.
In questo caso il post-trattamento è un po’ più lungo. Oltre ad una desquamazione più profonda della pelle si avrà un rossore della durata di 7-10 giorni, controllabile ed attenuabile con una specifica crema idratante.
I peeling medi iniziano invece ad agire più in profondità, a livello del derma. Rimuovendo le cellule fino a questo strato, si ottiene una totale rigenerazione dell’epidermide.
Sono utilizzati per correggere gli stessi inestetismi dei peeling superficiali e per attenuare le rughe non solo superficiali ma anche di media profondità.
I peeling profondi si differenziano dai medi perché arrivano ad agire fino al derma reticolare, lo strato più profondo dell’epidermide. Oltre a rimuovere le cellule come accade con i peeling medi, essi provocano una risposta infiammatoria da parte del derma reticolare provocando, oltre alla rigenerazione cellulare, anche la ricostruzione delle fibre di collagene ed elastina.
Peeling profondi e profondi sono utilizzati nel trattamento di cicatrici e rughe molto accentuate e profonde, e sono paragonabili ad un peeling chirurgico.
Il post-peeling è più impegnativo, le zone trattate delle pelle diventano più scure ed hanno bisogno di un periodo di almeno 10 giorni per rigenerarsi.
GLI AGENTI CHIMICI UTILIZZATI NEI PEELING
I peeling utilizzati in medicina estetica sono diversi: possono essere a base di un’unica sostanza oppure più sostanze miscelate e possono essere applicati in soluzioni più o meno concentrate o più o meno tamponate a seconda del diverso livello di peeling che si voglia ottenere.
I più utilizzati sono acido glicolico, acido lattico, acido salicilico, acido mandelico e acido tricloroacetico (TCA).
L’acido glicolico è uno degli alfa-idrossi acidi più frequentemente utilizzati per i peeling superficiali e medi. Molto efficace per l’esfoliazione dello strato corneo superficiale dell’epidermide, promuove la rigenerazione cellulare e migliora lo stato di idratazione dell’epidermide.
È efficace nel miglioramento di idratazione, luminosità, tono e compattezza della pelle, per il trattamento di macchie e cicatrici superficiali da acne, per le rughe di espressione e di media profondità.
L’acido lattico è sempre un alfa-idrossi acido, può essere utilizzato come l’acido glicolico, è particolarmente efficace nel miglioramento dell’idratazione e presenta un alto grado di tollerabilità, per cui è particolarmente indicato per le aree più delicate come collo e decolté e per le pelli più secche e delicate.
L’acido salicilico è un beta-idrossi acido che unisce alle proprietà esfolianti un’azione antinfiammatoria, antimicrobica e regolatrice del sebo. Per questi motivi è utilizzato anche per attenuare pori dilatati, dermatiti seborroiche e acne.
L’acido mandelico è caratterizzato da una penetrazione più lenta, per cui genera un’esfoliazione più dolce e progressiva. Come il glicolico e il lattico è un’alfa-idrossi acido, promuove l’esfoliazione ed il processo di sintesi di collagene ottenendo il ringiovanimento della pelle, ed è efficace anche nel trattamento delle impurità come punti neri e pori dilatati.
Il vantaggio dell’acido mandelico è quello di non provocare reazioni particolarmente evidenti sulla pelle per cui dopo il trattamento, che tra l’altro si può fare anche d’estate, si può tornare immediatamente alle attività abituali, seguendo le indicazioni del medico.
L’acido tricloroacetico (TCA) a diverse concentrazioni può essere usato per peeling medi o profondi, ai fini di attenuare i segni di cicatrici ed invecchiamento cutaneo.
Il medico estetico sulla base dei dati ottenuti dall’anamnesi, dal tipo di pelle e dalla caratterizzazione dell’inestetismo valuterà quale dei diversi agenti chimici e livelli di peeling siano i più adatti al trattamento e provvederà ad informare il paziente sulle varie possibilità e sugli effetti dello specifico peeling.